Cronaca

Verona: omicidio Bellucci confessa ex fidanzato

Scritto da Redazione

Ha confessato Vittorio Ciccolini, l’avvocato 44enne arrestato per aver ucciso l’ex fidanzata, la 31enne Lucia Bellucci. Il racconto del professionista veronese conferma così il quadro accusatorio degli inquirenti anche se secondo il procuratore di Trento, Giuseppe Amato,nonostante l’ampia confessione “rimangono ancora alcuni accertamenti da fare per individuare il movente e il momento esatto dell’omicidio e per inquadrare il rapporto fra indagato e vittima”. Un rapporto sicuramente finito come testimoniano due raccomandate trovate nello studio del 44enne e indirizzate a due persone vicine a Lucia.

Ha confessato Vittorio Ciccolini, l’avvocato 44enne arrestato per aver ucciso l’ex fidanzata, la 31enne Lucia Bellucci. Il racconto del professionista veronese conferma così il quadro accusatorio degli inquirenti anche se secondo il procuratore di Trento, Giuseppe Amato,nonostante l’ampia confessione “rimangono ancora alcuni accertamenti da fare per individuare il movente e il momento esatto dell’omicidio e per inquadrare il rapporto fra indagato e vittima”. Un rapporto sicuramente finito come testimoniano due raccomandate trovate nello studio del 44enne e indirizzate a due persone vicine a Lucia. Nero su bianco, secondo alcune indiscrezioni, vi sarebbe addirittura l’annuncio dell’omicidio. Eppure nonostante la fine della relazione durata due anni la 31enne lo scorso venerdì ha accettato di cenare con l’uomo. Una cena tranquilla come raccontano il titolare e il cameriere del ristorante di Spiazzo Rendena di in cui la 31enne marchigiana avrebbe, senza saperlo, consumato il suo ultimo pasto. Vittorio Ciccolini aveva raggiunto la giovane donna in trentino dove si era trasferita per un lavoro stagionale come responsabile del centro benessere di un hotel di Pinzolo.
Forse un diverbio, forse l’ennesimo rifiuto della donna, o forse il ribadire la fine della relazione, cosa abbia fatto scattare la follia omicida è un tassello che ancora manca agli investigatori. Ciò che è certo è che il legale veronese ha strangolato e poi accoltellato al cuore l’ex fidanzata in una stradina di montagna in mezzo al bosco poco lontano dal ristorante.
Subito dopo aver commesso l’omicidio Ciccolini avrebbe cercato di infilare il corpo della vittima nel bagagliaio della sua auto sportiva, senza però riuscirvi, così avrebbe girovagato in auto in Trentino con il cadavere della donna sistemato sul sedile anteriore. Ad un certo punto avrebbe trascinato il corpo della ex fidanzata in un prato con l’intenzione di suicidarsi. Poi ci avrebbe ripensato caricando nuovamente Lucia sul sedile anteriore fino a Verona.
Qui Ciccolini avrebbe trascorso due notti in un albergo. L’auto nascosta nel garage della madre, con il corpo adagiato sul sedile, in quel macabro viaggio senza fine. L’ultima notte di libertà l’avvocato veronese l’avrebbe passata in riva all’Adige. Poi nella tarda mattinata di ieri è stato notato dai carabinieri mentre stava camminando nei pressi dei Bastioni. Vistosi scoperto ha accennato ad una fuga ma è stato prontamente bloccato.

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