Mattia Cacciatori è di nuovo a San Giovanni Lupatoto nella sua Verona. Il giovane fotoreporter, arrestato dalla polizia turca mentre filmava gli scontri di Gezi Park a Istanbul è atterrato ieri sera alle 22.50 all’aeroporto Malpensa di Milano dove ha trovato un auto ad attenderlo. Dentro c’erano i genitori che il 24enne ha potuto così riabbracciare. Non li vedeva dal 22 giugno scorso giorno in cui era partito alla volta del paese della mezza luna per documentare con le sue immagini gli scontri di piazza. La detenzione del fotografo è durata 24 ore il tempo di chiarire la sua posizione. Secondo lo stesso Cacciatori la polizia lo aveva scambiato per un manifestante e per sbloccare la situazione è stato decisivo l’intervento del consolato guidato da Gianluca Alberini al cui lavoro il giovane ha dedicato un “inchino”.
Intervistato dall’Ansa al momento dell’arrivo in Italia Cacciatori ha parlato libertà di stampa e di espressione negata oggi non solo a Istanbul, ma in varie parti del mondo” Eppure – ha detto il 24enne – è la base fondante della democrazia”. Poi ha aggiunto: “Spero nel mio piccolo di essere stato un esempio a difesa di questa libertà, negando la quale si nega la democrazia stessa”.
Cacciatori ha raggiunto il paese d’origine nella serata di ieri dove ad attenderlo c’era anche il primo cittadino. Per il neo laureato in cooperazione dello sviluppo e la passione per le “zone calde” del mondo l’esperienza Turca non cambierà i suoi propositi e anche se per un anno non potrà recarsi nel paese il 24 enne ha detto di volersi dedicare ad altre zone.
