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COLDIRETTI LANCIA ALLARME “FALSI VINI”

Si torna a parlare di vino in Veneto in occasione del Vinitaly. Importante vetrina per gli oltre 42 mila produttori presenti, ma momento anche per riflettere sull’intero comparto enologico. Attorno al vino gravitano infatti molti interessi e non manca quello dei falsari. A denunciarlo è Coldiretti che proprio all’interno della fiera veronese ha allestito “l’angolo della vergogna” per denunciare le stravaganti imitazioni dei vini Made in Italy.

Si torna a parlare di vino in Veneto in occasione del Vinitaly. Importante vetrina per gli oltre 42 mila produttori presenti, ma momento anche per riflettere sull’intero comparto enologico. Attorno al vino gravitano infatti molti interessi e non manca quello dei falsari. A denunciarlo è Coldiretti che proprio all’interno della fiera veronese ha allestito “l’angolo della vergogna” per denunciare le stravaganti imitazioni dei vini Made in Italy. Già perché la bevanda prodotta dalle uve dello stivale è così famosa e redditizia da avere un parallelo mercato della contraffazione del valore stimato di 200 milioni di euro.
Tra i ‘tarocchi’ più clamorosi, esposti allo stand dell’associazione, il Chianti bianco o il Marsala made in Usa, il Barbera bianco rumeno, il Kresecco o l’Amaretto tedeschi.
E non mancano nemmeno i wine-kit che promettono di creare le nostre etichette più prestigiose a partire da polveri miracolose.
Solo in Svezia, ricorda la Coldiretti, è stata scoperta una fabbrica che produce e distribuisce in tutta Europa oltre 140mila wine-kit l’anno, dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie.
L’organizzazione degli imprenditori agricoli lancia un appello alle istituzioni affinché la tutela delle esportazioni del made in Italy sia direttamente proporzionale alla crescita di peso dei mercati esteri.
Il vino italiano è il più amato, ma anche il più imitato e la conferma arriva dall’aumento massiccio di tarocchi enologici capaci di danneggiare le casse e l’immagine dei nostri prodotti.

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Redazione