Cronaca

GHIOGGIA (VE): SOLDI PER INFORMAZIONI, CARABINIERE ACCUSATO DI CORRUZIONE

Scritto da Redazione

Ad incastralo alcune intercettazioni. Le sue parole sono state captate dalla microspia e ascoltate dai Carabinieri di Chioggia da tempo sulle tracce di una banda sospettata di assaltare bancomat. Ed è stata grande la sorpresa degli uomini dell’arma quando hanno capito che a parlare era un loro collega in servizio alla stazione di Piove di Sacco. Quello che è rimasto inciso sui nastri di registrazione è lo scambio di informazioni che il Carabiniere 43enne ha passato ai due uomini residenti a Campolongo Maggiore, sospettati di appartenere alla banda della Riviera del Brenta responsabile di alcuni assalti agli sportelli bancomat.

Ad incastralo alcune intercettazioni. Le sue parole sono state captate dalla microspia e ascoltate dai Carabinieri di Chioggia da tempo sulle tracce di una banda sospettata di assaltare bancomat. Ed è stata grande la sorpresa degli uomini dell’arma quando hanno capito che a parlare era un loro collega in servizio alla stazione di Piove di Sacco. Quello che è rimasto inciso sui nastri di registrazione è lo scambio di informazioni che il Carabiniere 43enne ha passato ai due uomini residenti a Campolongo Maggiore, sospettati di appartenere alla banda della Riviera del Brenta responsabile di alcuni assalti agli sportelli bancomat.
Nella conversazione a tre il Carabiniere svela ai due che i colleghi di Chioggia stanno indagando su di loro, che hanno piazzato un rilevatore gps sotto ad una delle loro auto e arriva addirittura a fornire il nome di chi li ha traditi. Informazioni che comprometteranno le indagini in corso da oltre 2 anni. I malviventi infatti distruggono il gps e bloccano le attività.
In cambio di queste informazioni l’uomo riceve 100 euro in contanti e due telefonini.
Per l’ex Carabiniere l’accusa è di corruzione aggravata. Il Gip Roberta Marchiori titolare dell’inchiesta ha firmato l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza per i tre uomini, che domani verranno sottoposti ad interrogatorio nel palazzo di giustizia di Piazzale Roma. Una sede in cui potranno fornire la loro versione dei fatti.

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