Cronaca

PORTO VIRO: LA SPARATORIA RIPRESA DA UNA TELECAMERA

Scritto da Redazione

Un minuto. 60 secondi. Tanto sarebbe durata la follia omicida di Renato Daddario. A far luce su quanto accaduto lunedì pomeriggio nella stazione di Poto Viro una telecamera. Tutto è stato registrato.
Quello che gli inquirenti hanno visto è Renato Daddario che si avvicina al luogotenente Antonio Zingale e gli punta l’arma di ordinanza alla nuca.
Verso di lui corre la moglie Ginetta Giraldo, ha sentito lo sparo, ma non può vedere il marito a terra perché l’auto che l’uomo stava pulendo le copre la visuale.

Un minuto. 60 secondi. Tanto sarebbe durata la follia omicida di Renato Daddario. A far luce su quanto accaduto lunedì pomeriggio nella stazione di Poto Viro una telecamera. Tutto è stato registrato.
Quello che gli inquirenti hanno visto è Renato Daddario che si avvicina al luogotenente Antonio Zingale e gli punta l’arma di ordinanza alla nuca.
Verso di lui corre la moglie Ginetta Giraldo, ha sentito lo sparo, ma non può vedere il marito a terra perché l’auto che l’uomo stava pulendo le copre la visuale. La donna e l’appuntato dei Carabinieri stanno qualche secondo fianco a fianco, poi lui le punta contro l’arma e spara per la seconda volta.La beretta ora ha la canna rivolta verso la bocca di Daddario. E parte il terzo colpo, quello del suicidio.
Una sequenza che dura 60 terribili secondi, destinata a lasciare tutti senza parole.Perché nessuna di quelle finora dette spiega il perché di questo gesto.A chiarire potrebbero essere ora le testimonianze dei famigliari.
La vedova di Daddario è stata sentita nel pomeriggio di ieri dagli uomini del nucleo investigativo di Rovigo a cui sono affidate le indagini.Nelle prossime ore saranno sentiti anche i militari in servizio nella caserma della strage. A queste testimonianze è affidato il compito di far luce sul tenore dei rapporti fra l’appuntato e il luogotenente. Qualche traccia potrebbe emergere anche dai tabulati telefonici dei due uomini in queste ore passati al setaccio dagli investigatori, per capire se fra i due vi siano state telefonate o messaggi prima della sparatoria.
Per domani intanto il sostituto procuratore Stefano Longhi incaricato delle indagini, ha ordinato l’esame autoptico sulle tre salme

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