Cronaca

Vigonza: muore per salvare il suo cane

Scritto da Redazione

L’aveva visto per la prima volta sei mesi fa in un canile e probabilmente non era riuscita a resistergli decidendo di portarlo a casa con sé.
Da quel giorno le loro vite si sono intrecciate per sempre. Fino al tragico epilogo di ieri quando un gesto d’amore estremo verso l’amico a 4 zampe l’ha strappata alla vita.
Il corpo ripescato dal Brenta dai sommozzatori dei Vigili del fuoco oggi ha un nome. È quello di Chiara Locrati, 36 anni

L’aveva visto per la prima volta sei mesi fa in un canile e probabilmente non era riuscita a resistergli decidendo di portarlo a casa con sé.
Da quel giorno le loro vite si sono intrecciate per sempre. Fino al tragico epilogo di ieri quando un gesto d’amore estremo verso l’amico a 4 zampe l’ha strappata alla vita.
Il corpo ripescato dal Brenta dai sommozzatori dei Vigili del fuoco oggi ha un nome. È quello di Chiara Locrati, 36 anni, originaria di Albignasego, residente a Strà dove viveva con il fidanzato e dove aveva deciso di trasferirsi 5 anni fa per essere più vicina al negozio di abbigliamento di Ponte di Brenta che gestiva con un’amica.
E oggi l’incondizionato affetto di Chiara per il suo cane può essere raccontato.
Perché è per salvare il suo Ben, un cucciolone di 6 mesi, che la giovane donna ieri è entrata nelle gelide acque del fiume Brenta trovando la morte.
A raccontare quanto accaduto è chi, come lei, ieri pomeriggio stava passeggiando a Vigonza lungo l’argine del fiume Brenta. I testimoni raccontano di aver visto il cane entrare in acqua e cercare con difficoltà di riguadagnare la riva a causa del ghiaccio. E la sua padrona non ci ha pensato due volte a prestargli soccorso, consapevole che se fosse accaduto qualcosa non si sarebbe mai perdonata di essere rimasta a guardare senza fare nulla.
E così forse agendo d’istinto è entrata in acqua, qualche passo, poi il fiume l’ha tradita trascinandola verso il basso e facendola sparire.
Qualcuno ha provato a lanciarle un bastone in un tentativo estremo di strapparla al fiume, che però non è servito.
Ci sono volute due ore di ricerca da parte dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri per riportarla a riva, ormai priva di vita, uccisa forse dalle temperature rigide dell’acqua che potrebbero averle provocato un arresto circolatorio.
A molti può sembrare una storia assurda perdere la vita per salvare quella di un cane. Ma quando si dividono i propri giorni con un altro essere vivente si tende a dimenticare di quale regno faccia parte.

L'autore

Redazione